Firework by Katy Perry – Viaggio attraverso il testo della canzone

Ciao a tutti!

Volevo riprendere il percorso iniziato un po’ di tempo fa e analizzare con voi il testo di un’altra canzone. Come la volta scorsa, anche oggi ho scelto un pezzo a cui sto lavorando con la mia vocal coach, Serena Ottaviani (tralascerò per oggi il training fisico necessario per cantare questo pezzo 😂; c’è chi va in palestra, chi invece canta Katy Perry 😅).

Vi lascio il link se volete ascoltare una mia piccola esecuzione del pezzo, effettuata in fase di studio.

https://www.smule.com/recording/katy-perry-firework-katy-perry/2423938304_4472888765?channel=Copy-Link

Ho scelto questo pezzo perché mi ero fatta trasportare dalla musica e dal ritmo, senza dare il dovuto peso alle parole; parole che trasmettono un messaggio di forza, coraggio e autostima. Un testo che ci invita a credere in noi stessi e a non lasciarci influenzare da ciò che gli altri dicono o pensano di noi: ognuno di noi è unico e insostituibile “you’re original, cannot be replaced”.

In questo articolo voglio soffermarmi soprattutto sulle parti secondo me più belle, anche dal punto di vista linguistico.

Do you ever feel like a plastic bag
Drifting through the wind
, wanting to start again?

‘Ti senti mai come un sacchetto di plastica trascinato via dal vento e con la voglia di ricominciare da capo?

L’immagine che mi viene alla mente è quella di un sacchetto di plastica svuotato del suo contenuto e che senza alcun peso va da una parte all’altra passando attraverso il vento che lo trascina via “drifting through the wind”

Do you ever feel, feel so paper thin
Like a house of cards, one blow from cavin’ in?

Ti senti mai sottile come un foglio di carta; come una casa fatta con le carte che al primo soffio (blow) crolla (cavin’in)

Come il sacchetto di plastica, anche un foglio di carta non ha penso e basta un nulla per farlo volare via o crollare come le case che facevamo da piccoli con le carte. Ricordate? Quante volte ci arrabbiavamo perché come niente crollavano giù e dovevamo ricominciare da capo. Molti di noi, credo, ci siamo sentiti così almeno una volta nella vita.

Do you ever feel already buried deep?
Six feet under screams, but no one seems to hear a thing

Ti senti mai come se fossi già sepolto? Come se da sottoterra urlassi ma nessuno sentisse nulla?

Molto, troppo spesso, capita di sentirsi ingabbiati nelle proprie paure, nei propri timori, tanto da non riuscire neanche a chiedere aiuto, la nostra voce è muta, nessuno ci sente.  

Do you know that there’s still a chance for you?
‘Cause there’s a spark in you

Sai di avere ancora una possibilità? Perché c’è una scintilla in te.

Mi piace quando dice, c’è una scintilla (spark) in te. Mi immagino una persona con gli occhi scintillanti (sparkling eyes) che nascondo un mondo bellissimo dentro, pronto ad uscire fuori.

You just gotta ignite the light
And let it shine
Just own the night
Like the Fourth of July

Devi solo accendere la luce (la miccia) e farla splendere. Domina la notte (letteralmente possiedi) come se fosse un 4 luglio.

Mi voglio soffermare su ‘ignite the light’, letteralmente accendere, dare fuoco alla luce. Come immagine mi vengono in mente le girandole di Capodanno di quando ero bambina o anche la miccia dell’accendi gas per accendere il fuoco sotto ai fornelli.

‘Just own the night’, dominare la notte vuol dire festa, fuochi di artificio, divertimento, vuol dire prendere la notte tra le proprie mani e farne ciò che vogliamo.  Se è la notte a dominare noi invece… vuol dire buio, tristezza…

‘Cause baby, you’re a firework
Come on, show ‘em what you’re worth
Make ‘em go, “Oh, oh, oh”
As you shoot across the sky
Baby, you’re a firework
Come on, let your colors burst
Make ‘em go, “Oh, oh, oh”
You’re gonna leave ‘em all in awe, awe, awe

Baby, sei un fuoco d’artificio (firework). Dai, dimostragli ciò che vali (what your’re worth). Stupiscili mentre attraversi il cielo come un razzo o come un fuoco d’artificio (shoot across the sky, letteralmente sparata attraverso il cielo). Dai, accendi i tuoi colori, stupiscili, li lascerai tutti a bocca aperta (leave ‘em all in awe)

Mi piace molto l’espressione let your colors burst e mi ricorda come in un cielo notturno, buio, i fuochi di artificio con i loro colori illuminano il cielo.

You don’t have to feel like a waste of space
You’re original, cannot be replaced
If you only knew what the future holds
After a hurricane comes a rainbow
Maybe a reason why all the doors are closed
So you could open one that leads you to the perfect road
Like a lightning bolt, your heart will glow
And when it’s time, you’ll know

Non devi sentirti come uno scarto (waste of space); sei unica/o e insostituibile; Se solo sapessi cosa ti riserva il future (what the future holds), dopo una tempesta arriva il sereno (letteralmente qui, l’arcobaleno). Forse la ragione per cui tutte le porte sono chiuse e che in questo modo puoi aprire quella che ti porta al cammino giusto. Come un fulmine (lightning bolt) il tuo cuore brillerà e quando sarà arrivato il momento lo saprai.

Di questa strofa adoro l’espressione “your original, cannot be replaced”. Ognuno di noi è unico, nessuno è ugual all’altro e nessuno di noi può essere sostituito in quanto pezzo unico.

Da un punto di vista linguistico invece mi piace molto l’espressione “what the future holds”. Penso al futuro come una persona che tiene in mano qualcosa, ciò che accadrà e te lo mostra. E allora, anche il tuo cuore brillerà (glow) come un fulmine (che puoi illuminare anche il cielo più buio. Mi piace molto il termine glow perché significa produrre una luce costante ma a volte anche calore e un cuore caldo e luminoso è un’immagine che mi produce una calma infinta.

L’ultima parte che voglio vedere con voi è questa:

Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
It’s always been inside of you, you, you
And now it’s time to let it through

Boom, boom, boom, persino più luminosa della luna; è sempre stata dentro di te e ora è tempo di farla uscire.

Il ripetere la parola boom, mi fa pensare ad un cuore che batte o al rumore dei fuochi di artificio sparati nel cielo. E questa frase è un invito secondo me ad essere così e soprattutto a liberare, far passare, (let it through) questa miccia, questa luce che è sempre stata dentro di noi ma che troppo spesso rimane intrappolata.

YOU OUGHTA KNOW by Alanis Morisette

Analisi del testo della canzone

(en bas la version vidéo en français de l’article)

Dans cette video il y a exactement, à haute voix, l’analyse du texte que j’ai faite pendant l’étude du morceau avec ma prof de chant Serena Ottaviani.

Vi ricordate la canzone “You oughta know” di Alanis Morisette. Probabilmente sì.

Qualche mese fa l’ho cominciata a cantare con il mio gruppo e a studiarla con Serena Ottaviani, la mia vocal coach. https://www.serenaottaviani.com/

Serena ad un certo punto ferma la musica e mi fa: “dimmi la verità! Non l’hai studiato bene il testo della canzone, vero?”. E io da traduttrice, studiosa della lingua inglese, cantante, “aspirante attrice”, con molta vergona, ho annuito.

“Si sente”, mi risponde Serena. Ho quindi riflettuto sul fatto che purtroppo, molto spesso, ci troviamo a cantare dei pezzi in inglese senza realmente analizzarne il testo.

E sapete perché si sentiva? Perché non avevo colto fino in fondo la rabbia espressa tra le righe di questa canzone, che parla di una ragazza, scaricata dal proprio ragazzo e probabilmente in maniera anche molto inaspettata. E allora ho cominciato a tradurre la canzone.

Quando ho cominciato a leggere le prime righe, come se fosse un testo parlato, mi sono resa conto che già quel “voglio che tu sappia che io sono felice per te / auguro a entrambi solo il meglio” potrebbe essere letto come un augurio sincero oppure del sarcasmo misto a delusione, rabbia e dolore. Questa è la parte più bella, che porta a diverse interpretazioni.

Proseguendo nella lettura si colgono altre sfumature che mi hanno fatto sgranare gli occhi e dire “no vabbè, non può volere dire quello, più di 25 anni fa” (devo aver dimenticato gli anni ’90)

è pervertita come me? / (traduco letteralmente) andrebbe giù su di te al cinema?”.

Serena: “secondo te cosa vuol dire qui?”.

Io:” ehm…no dai… va beh, non può voler dire questo”.

Serena: “e perché no? Però tu me lo devi far sentire con la voce”.

Avete capito il significato vero? 😊

Piccola curiosità, in America i film si vanno a vedere nei “movie theaters” spesso anche semplicemente “theaters”.

Anche le due frasi finali dalla prima strofa potrebbero essere lette come un messaggio sincero oppure… “parla con eloquenza eh? Ti darebbe un figlio, lei? Sì sì, sono sicura che sarebbe una mamma eccezionale (sottotesto: in bocca al lupo perché ne avrai bisogno)

I want you to know, that I am happy for you
I wish nothing but the best for you both
An older version of me
Is she perverted like me?
Would she go down on you in a theater?
Does she speak eloquently
And would she have your baby?
I’m sure she’d make a really excellent mother

Le due parti che seguono vengono poi ripetute più volte nel pezzo ed è dove la rabbia e il sarcasmo si uniscono alla sofferenza sempre presente.

‘Cause the love that you gave that we made/Wasn’t able to make it enough for you To be open wide, no. Questa frase è molto bella perché immagino lei che gli dice che il loro amore non è stato sufficiente a farlo aprire completamente, quindi a lasciarla entrare nella sua vita, a fare entrare il loro amore e quindi con il rischio di rendersi vulnerabile.

And every time you speak her name/Does she know how you told me/You’d hold me until you died/’Til you died, but you’re still alive

In questa frase io intravedo anche sarcasmo oltre alla delusione. “E ogni volta che pronunci il suo nome, lei sa quello che dicevi a me eh? Che mi avresti tenuta tra le tue braccia fino alla morte? Sei ancora vivo però”.

Quante emozioni nascoste in delle “semplici parole”

‘Cause the love that you gave that we made
Wasn’t able to make it enough for you
To be open wide, no
And every time you speak her name
Does she know how you told me
You’d hold me until you died
‘Til you died, but you’re still alive

Il ritornello diciamo che è la parte forse più semplice da decifrare. Fatta salvo l’espressione “you oughta know” che è la forma contratta di “you ought to know” che in questo caso è significato simile a “should” quindi “E sono qui a ricordarti il casino che hai lasciato quando sei andato via. Non è giusto rinnegarmi. Tu, tu, tu dovresti sapere della croce che mi hai lasciato e che devo portare”. Questa croce potrebbe essere la devastazione emotiva provocata dall’abbandono e tradimento del suo Ex, o magari anche un figlio visto che lo nomina all’inizio del pezzo.

And I’m here, to remind you
Of the mess you left when you went away
It’s not fair, to deny me
Of the cross I bear that you gave to me
You, you, you oughta know

Nella prossima strofa mi piace molto l’espressione “I hate to bug you in the middle of dinner”. To bug someone in slang significa “to annoy” quindi infastidire. “bug” sono anche gli insetti, le cimici e io mi immagino queste cimici che ti salgono sul braccio e ti entrano nella maglietta, e che ti danno fastidio. Infatti, to bug a place seguendo sempre le immagini che ci appaiono davanti, vuol dire mettere delle microspie.  L’inglese e il suo linguaggio visivo… “Sembra tu stia bene, le cose sembrano tranquille. Io non sto altrettanto bene come te, ho pensato tu dovessi saperlo. Mi hai dimenticato Mr. Doppiafaccia? Odio infastidirti nel bel mezzo della cena. È stato uno schiaffo in pieno viso scoprire la velocità con cui mi hai sostituito. E tu pensi a me quando s***i con lei?”. Credo che anche con gli asterischi abbiate capito, no? 😊

You seem very well, things look peaceful
I’m not quite as well, I thought you should know
Did you forget about me, Mr. Duplicity?
I hate to bug you in the middle of dinner
It was a slap in the face
How quickly I was replaced
And are you thinking of me when you f*ck her?

Nell’ultima strofa si legge ancora la sofferenza, la rabbia e la voglia di vendicarsi della persona che l’ha ferita. Lei si descrive come una cosa da poco “joke” per il suo ex e spera che nonostante lui stia con un’altra, lui possa sentire quando lei fa l’amore con un altro. Questo implica che nonostante una nuova storia, lei è ancora devastata dalla storia con il suo ex tanto da pensare a lui anche se è con un altro. E magari spera che anche lui soffra per questo, giusta pena per quello che le ha fatto.

“perché la cosa da poco che è nel letto, sono io e non scomparirò appena chiuderai gli occhi. E ogni volta che graffierò con le mie unghie la schiena di qualcun altro, spero tu possa sentire. Quindi, puoi sentirlo? Volevo solo farvi notare l’espressione “I’m not gonna fade” che è la forma contratta e familiare di I’m not going to. Ma credo che ormai questo sia pane quotidiano tra film e canzoni 😊

‘Cause the joke that you laid in the bed
That was me and I’m not gonna fade
As soon as you close your eyes, and you know it
And every time I scratch my nails
Down someone else’s back I hope you feel it
Well, can you feel it?

Una canzone in cui si susseguono rabbia, dolore, delusione, sarcasmo, voglia di ferire e analizzare il testo è alla base di una buona interpretazione. Solo così, quel “I” ripetuto tante volte nel testo, divento veramente io, come un attore in scena.

Il francese e la musica. Pronuncia della R e della U.

Bisogna ammetterlo! Pronunciare bene il francese non è che sia proprio semplice, le nasali, le R, per non parlare delle U. E questo fa sì che in pochi si cimentino con dei pezzi francesi.

Credo tutti da adolescenti abbiamo imparato l’inglese ascoltando le canzoni. Si sa che apprendere le lingue facendo delle attività che ci appassionano sia la chiave di volta. C’è il potere dall’emulazione del suono e la forza della musica.

Vogliamo provarci anche col francese?

“Sous le ciel de Paris” è un pezzo francese degli anni 50 cantato inizialmente da Juliette Gréco e poi portato al successo da Yves Montand e Edith Piaf.  È una canzone che amo tantissimo, è come un dipinto della mia amata Parigi. Provate a chiudere gli occhi e ad ascoltare le parole e le immagini della “ville lumière” scorreranno davanti ai vostri occhi. La versione fatta qualche anno fa da Zaz ha riportato all’attenzione questo pezzo utilizzando delle sonorità che in me evocano così tanto Parigi.

Ora penserete, tutto bello ma, Francesca, già solo cantando le prime due frasi (Sous le ciel de Pari, s’envole une chanson) mi scontro con tre suoni che proprio non mi vengono: la R e la U.

In questo articolo proveremo a rendere meno ostico il suono della R e della U.

Quando davo ripetizioni di francese ricordo che la R e la U erano proprio uno scoglio insormontabile e i ragazzi si annoiavano e pian piano si allontanavano da questa lingua. Anche qui il canto è venuto in mio supporto. Ho pensato infatti a tutte le volte in cui i miei vocal coach mi correggevano il posizionamento dei suoni nel tratto vocale per una migliore esecuzione del brano. Aggiungiamo l’ingrediente IPA (International Phonetic Alphabet) e il gioco è fatto.

La R francese, a differenza dell’italiano, è un suono palatale posteriore, completamente diverso dal suono italiano che è alveolare. Provate a fare qualche gargarismo. Ecco vi siete avvicinati al suono della R. francese.  

Per la famosa “u” francese, rappresentata dal simbolo “ y “ nell’alfabeto “IPA”, provate a pronunciate una u. Ora, tenendo la bocca nella stessa posizione della u, provate a pronunciare una i. Ecco, il gioco è quasi fatto. Nel trapezio vocalico la “i” e la “u” sono posizionate entrambe in alto; varia principalmente la bocca che nella “u” è chiusa e di forma arrotondata.  Ora per completare il suono serve un leggere attacco glottale. L’attacco altro non è che l’inizio del suono, ovvero quando avviene la prima adduzione delle corde e il passaggio dell’aria. L’attacco glottale è quando le corde vocali si chiudono prima che avvenga l’espirazione. Esempi di attacco glottale potrebbero essere le parole gatto, gufo.

Sono sicura che potendo pronunciare meglio questi due suoni anche cantare canzoni francesi potrebbe risultare più divertente.

Buon divertimento e… alla prossima!